La vegetazione dei Monti Martani non è omogenea, ma varia in base al substrato, all’esposizione e all’altitudine. Dalle pendici fino a 550-600 m si estende una fascia coltivata: ad olivo, a seminativi fra Giano e Morcicchia (cereali, girasoli, ortaggi) o erbai polifitici, nel versante opposto. Oltre il limite dell’olivo si estende una fascia boschiva discontinua. I versanti occidentali e meridionali, più caldi e soleggiati, sono dominati da boschi termofili di roverella (Quercus pubescens) e cerro (Quercus cerris), mentre quelli nord-orientali, più ombrosi, da boschi mesofili di cerro e carpino nero (Ostrya carpinifolia). Possiamo trovare anche aceri, ornielli, maggiociondoli, biancospini, cornioli, ginepri, sanguinelli e terebinti. Nella zona di San Felice, è presente il leccio (Quercus ilex), affiancato da specie tipiche del clima mediterraneo quali il viburno, l’alaterno, il corbezzolo, lo stracciabraghe, l’asparago e il pungitopoi. I boschi di latifoglie sono intervallati da conifere (pini, abeti e cedri) utilizzate in diversi rimboschimenti. Lungo i corsi d’acqua crescono inoltre boschi ripariali costituiti da salici, pioppi, olmi, sambuchi e robinie. Nella zona sommitale si estendono praterie secondarie, spesso adibite a pascolo, formate prevalentemente da bromo, stellina purpurea, sonaglini, covetta dei prati e brachipodio. Qui si possono incontrare individui secolari di biancospino, affiancati da ginepri e rose selvatiche. Nel versante settentrionale e orientale, oltre i 1000 m, è presente il faggio (Fagus sylvatica) in piccole formazioni note come La Ghiaccia e San Pietro in Monte. Nel periodo primaverile ed estivo si possono ammirare in vetta splendide fioriture di narcisi, orchidee, fiordalisi, ranuncoli, crochi e viole. Il territorio, fin dall’antichità, è stato oggetto di una forte pressione antropica. Fino al Medioevo, il rilievo si presentava interamente ricoperto da boschi di querce e faggi, fatta eccezione per la cima erbosa. Dal 1200 iniziarono i primi disboscamenti consistenti, per consentire il pascolo di ovini e bovini. Questi progredirono insistentemente fino alla Prima Guerra Mondiale, dopo di che vennero effettuati i primi rimboschimenti. A questo scopo vennero inserite principalmente conifere, non sempre autoctone, capaci di ricolonizzare il terreno calcareo notevolmente degradato. Le specie più utilizzate sono state il pino nero (Pinus nigra) e il pino d’Aleppo (Pinus halepensis), associate ad abeti, cipressi e cedri. In alcune località sono state impiegate anche latifoglie indigene (leccio, carpino nero, orniello, roverella, ontano). Finita la Guerra, l’opera fu continuata prima dal Real Corpo delle Foreste e a partire dal 1928 dalla Milizia Forestale Nazionale. Negli anni ’60 il Corpo Forestale dello Stato prima, e la Comunità Montana poi, hanno valorizzato ulteriormente la vegetazione impiantando piantine di cerro, roverella e carpino con ife di tartufo nero.

ERBE SPONTANEE

 

asparagoASPARAGO PUNGENTE O SELVATICO

Asparagus acutifolius L. Con il nome asparago ci si riferisce all’intera pianta o al solo germoglio commestibile. Si tratta di una specie arbustiva tipica del baino del Mediterraneo con fusto legnoso, sottile e flessuoso. Appartenente alla famiglia delle Asparagaceae è una specie dioica ovvero con fiori maschili e femminili su piante diverse. Il germoglio è raccolto e utilizzato in varie pietanze, quali frittate e primi piatti, o consumato lessato e condito con olio e sale.

CALENDULA O FIORRANCIO SELVATICO

Calendula arvensis  (Vaill.) L. La calendula è una pianta erbacea comune nei paesi  che si affacciano sul Mar Mediterraneo dove la si ritrova nei prati incolti, nei bordi delle strade e negli oliveti fino a 600 metri d’altitudine. E’ specie annuale con portamento eretto e fusto che arriva sino ad un’altezza di 20-50 cm, molto ramificato e con radice fittonante. Le foglie di colore verde chiaro e prive di picciolo sono lanceolato-spatolate, spesse e ricoperte da una densa peluria vischiosa, con i margini lievemente ondulati e leggermente acuminate all’apice.

CICORIA SELVATICA O RADICCHIO

Cichorium intybus  L. La cicoria è una pianta, bienne o perenne cosmopolita, ovvero che si ritrova in tutti i continenti. Le infiorescenze di colore azzurro-lillà hanno la particolarità di aprirsi all’alba e richiudersi al tramonto. Della cicoria si utilizzano le radici, le foglie e i fiori.

Helichrysum italicumELICRISO ITALICO O PERPETUINI

Helichrysum italicum (Roth) G. Don L’elicriso è una pianta aromatica di origine mediterranea appartenente alla famiglia delle Asteraceae che cresce in ambienti aridi come scarpate rocciose e rupi. Si tratta di un piccolo arbusto suffruticoso con fusti eretti arcuati alla base. Le foglie sono lineari di colore grigio-biancastro per la presenza di un finissimo denso tomento di colore bianco.

MALVA SELVATICA

Malva sylvestris L. La malva è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Malvaceae. Possiede fusti legnosi alla base, striati e ispidi. Le foglie con lunghi picciuoli hanno forma rotondeggiante con cinque lobi a margine dentellato. I fiori localizzati all’ascella delle foglie sono di colore rosa striato di viola.

ORTICA COMUNE

Urtica dioica L. L’ortica è una specie subcosmopolita, ovvero presente in quasi tutte le parti del mondo. Pianta che può raggiungere superare anche il metro di altezza. Le foglie opposte due a due sono ovate lanceolate e seghettate sul margine, di colore verde scuro e di aspetto rugoso. Tutta la pianta è ricoperta da numerosi peli che al microscopio rivelano una struttura ad ampolla contenente il liquido urticante.

PIMPINELLA O SALVASTRELLA

Poterium sanguisorba L. = syn. Sanguinosorba minor Scop. La pimpinella è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Rosaceae, si riconosce molto facilmente grazie alle sue foglie imparipennate composte da tante foglioline di forma ellittica (in numero dispari) seghettate, attaccate ad un lungo peduncolo di colore che varia dal verde al rosso–violaceo. Tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate si sviluppano dei fusti sottili che portano le tipiche infiorescenze rosse di forma globulare. Questa pianta cresce spontanea in tutta Italia e in gran parte d’Europa e Asia.

ROSA SELVATICA COMUNE

Rosa canina L. Molto frequente nelle siepi ai bordi delle strade, ai margini di boschi e negli incolti. Le foglie imparipennate sono composte da segmenti ovato-lanceolati e seghettati. Particolari sono i suoi fiori caratterizzati da 5 petali bilobati di colore rosa chiaro. La rosa canina fiorisce da aprile a giugno.

 

The year draws on and the hedgerows are loaded with fruits of various kinds.ROVO DA MORE O ROVO COMUNE

Rubus ulmifolius Schott Arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Rosaceae, semisempreverde, originario dell’Europa centromeridionale. Di solito costituito da una ceppaia principale, da cui si dipartono numerosissimi fusti laterali. I fiori possiedono 5 petali ovati di colore rosa. I semi sono racchiusi in involucri carnosi formanti falsi frutti che prendono il nome di sorosi o more.

SAMBUCO NERO O SAMBUCO COMUNE

Sambucus nigra L. Il sambuco comune è una pianta appartenente alla famiglia delle Adoxaceae. Si tratta di un arbusto legnoso a foglie decidue. È una specie molto diffusa in Italia soprattutto negli ambienti ruderali, lungo le strade, i campi, al margine dei boschi e lungo i corsi d’acqua. Il sambuco può raggiungere un’altezza di 8 m. I rami giovani sono di colore verde con lenticelle longitudinali. I fiori sono bianco lattei di piccoli dimensioni e raccolti in infiorescenze ombrelliformi.

SANTOREGGIA MONTANA

Satureja montana L. Piccolo arbusto suffruticoso appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, originario delle regioni montane dell’Europa meridionale. Presenta fusti eretti o ascendenti, ramificati, alti fino a 50 cm. Le foglie lineari-lanceolate sono verde scuro, sparsamente ghiandolose e molto aromatiche. In Italia è presente, spontanea da nord a sud escluse le isole.

tarassacoTARASSACO O DENTE DI LEONE

Taraxacum officinale Weber (aggr.) Erba spontanea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, conosciuta localmente anche con il nome pisciacane, piscialetto, dente di cane o soffione. Sotto il nome di Taraxacum officinale aggr. sono raccolte numerose specie e sottospecie che si ritrovano in tutto l’emisfero boreale, tutte morfologicamente simili tra loro la cui identificazione risulta essere talvolta complicata anche per esperti botanici. Queste specie si possono trovare dal livello del mare fino a circa 2000 m s.l.m.

thymusTIMO SELVATICO O SERPILLO

Thymus serpyllum L. (aggr.) È una pianta perenne suffruticosa appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Sotto il nome Thymus serpyllum  sono incluse numerose specie morfologicamente simili tra loro e di difficile attribuzione. Caratteristici sono i fusti legnosi alla base, striscianti e spesso radicanti ai nodi con apici fioriferi eretti.

VITALBA O CLEMATIDE COMUNE

Clematis vitalba L. La vitalba è una pianta arbustiva delle Ranunculaceae a distribuzione euro-caucasica. Il nome vitalba significa letteralmente vite bianca. In Italia è presente su tutto il territorio sino a circa 1300 m in incolti, boschi di latifoglie, macchie temperate e mostra un comportamento lianoso.